Numerosi studi hanno ormai dimostrato la necessaria presenza di BDNF per la funzionalità del cervello adulto.
BDNF è una neurotrofina, una proteina coinvolta nella sopravvivenza e nel differenziamento neuronale, nella plasticità sinaptica, nella formazione delle sinapsi e nella neurogenesi del cervello adulto. A questa famiglia di proteine appartengono oltre a BDNF anche NGF (nerve growth factor), NT3 e NT4 (neurotrophins 3 e 4).
Pertanto BDNF come le altre neurotrofine influenza le fasi di sviluppo e maturazione del sistema nervoso centrale.
Numerosi sono gli effetti conosciuti di BDNF sui neuroni e probabilmente ulteriori studi porteranno a scoprire nuove attività che questa proteina svolge nel regolare la vita delle cellule nervose.

BDNF regola il numero delle sinapsi: attraverso la promozione della sinaptogenesi, la stabilizzazione delle sinapsi esistenti e influenzando lo sviluppo delle nuove, BDNF regola la presenza delle sinapsi dei neuroni.
Regola la dinamica delle vescicole sinaptiche: E’ stato osservato che in ippocampo una riduzione dei livelli di BDNF riduce il numero delle vescicole sinaptiche.
Regola la trasmissione sinaptica: Gli stessi studi riportano che la riduzione delle vescicole sinaptiche in ippocampo altera la trasmissione stessa.
Promuove la formazione del complesso SNARE: BDNF determina la formazione del complesso SNARE (solubile N-ethylmaleimide-sensitive fusion protein-attachment protein receptor) composto da proteine attaccate alla membrana cellulare che favoriscono la formazione delle vescicole contenenti i neurotrasmettitori e la loro esocitosi.
Regola la produzione di recettori: A livello post sinaptico BDNF è necessario per controllare l’espressione dei recettori per i neurotrasmetitori.
Controlla la formazione dei circuiti nervosi: Le neurotrofine regolano la formazione, la maturazione e la preservazione dei circuiti nervosi attraverso vari meccanismi.
Sviluppa la plasticità neuronale: Attraverso le neurotrofine ed in particolare BDNF i neuroni sono in grado di sviluppare variazioni persistenti alle risposte che fanno seguito agli stimoli sinaptici ai quali sono sottoposti; questo processo è definito plasticità neuronale ed è alla base di fenomeni quali apprendimento e memoria. Questa capacità viene determinata attraverso variazioni dell’ampiezza del potenziale postsinaptico in risposta ad uno stimolo costante.
Risposta agli insulti neuronali: Gli insulti cerebrali rappresentano qualunque evento che può compromettere la funzionalità dei neuroni come i traumi cranici, l’ischemia, il coma ipoglicemico, neurotossine e altri; in risposta a questi eventi i neuroni incrementano i livelli di BDNF che esercita pertanto un effetto neuroprotettivo.

Il fatto che BDNF svolga un ruolo importante nella funzionalità dei neuroni implica che alterazioni della sua espressione siano correlate a varie patologie del sistema nervoso, in particolare vi sono dati sperimentali che dimostrano una sua implicazione in: epilessia, depressione, morbo di Alzheimer e morbo di Parkinson.
In ratti modello animale di epilessia è stato descritto un aumento dell’mRNA e della proteina di BDNF nelle aree interessate dallo stato epilettico e questo lascia ipotizzare che BDNF potrebbe avere un ruolo neuroprotettivo in risposta allo stimolo lesivo.
Inoltre gli stessi studi rivelano che in analisi post-mortem di persone affette dalla patologia di Alzheimer si osserva una diminuzione dei livelli di BDNF in ippocampo e in corteccia parietale.
Sempre gli stessi studi affermano che forme di polimorfismo del gene di BDNF producono nei soggetti portatori alterazioni della memoria e che anche le persone affette dal morbo di Parkinson presentano una ridotta espressione di BDNF in particolari aree cerebrali.


Attività fisica aumenta la produzione di BDNF


Diversi studi hanno evidenziato che l'attività fisica è in grado di promuovere l'espressione della neurotrofina in diverse aree cerebrali, favorendo così la sopravvivenza e la funzionalità dei neuroni. Inoltre Radak con altri esperimenti condotti su ratti, dimostra come non solo l'attività fisica aumenti la produzione di BDNF e NGF, ma che l'inattività ha l'effetto contrario e riduce l'espressione delle suddette neurotrofine

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a cura di Nicola Sacchi



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