L’allenamento funzionale deve condizionare tutti i movimenti eseguibili in ambiente, quindi deve svilupparsi attraverso esercizi simili a tali movimenti. Essendo però i movimenti in ambiente praticamente infiniti, è possibile raggruppare gli stessi in famiglie, caratterizzate da avere schemi motori simili. È infatti possibile identificare una serie di movimenti di base caratteristici del corpo, entro i quali è facile colllocare l’infinito numero di gesti eseguibili in ambiente.
Entrando nel merito del discorso, analizzando tutti i possibili movimenti ed interazioni con l’ambiente circostante possiamo riconoscere alcune situazioni comuni entro le quali si sviluppano numerosi gesti:

Spostamento del corpo rispetto allo spazio.
E' possibile idealmente identificare questa forma di movimento attraverso un sistema cartesiano di punti di riferimento posto nell’ambiente in cui si osserva l’individuo ed il suo spostamento rispetto al sistema di riferimento. All’atto pratico ogni persona si muove nell’ambiente, nelle diverse direzioni e sui diversi piani.
Possiamo ulteriormente suddividere questi movimenti in ulteriori classi, nel senso che tutti i movimenti eseguibili rispetto allo spazio si possono ulteriormente schematizzare. Sotto l’elenco con qualche esercizio esemplificativo:
-allungarsi, affondo
-accovacciarsi, squat
-avvitarsi, torcersi (torsioni)
-rotolare,
-deambulare in molte modalità, a cominciare dalla stazione eretta (camminare e correre, animal walks)
-girarsi,
-saltare.

Spostamento di un oggetto rispetto allo spazio
In questo caso ponendo sempre un riferimento cartesiano nell’ambiente, lo spostamento di un oggetto rispetto al sistema di riferimento identifica il movimento. In termini pratici il movimento umano ha come obiettivo lo spostamento di un oggetto nello spazio. anche in questo caso possiamo trovare ulteriori sottoclassi in questa famiglia di gesti:
-sollevare(staccare da terra),
-spingere,
-trascinare.

Avvicinamento di un oggetto al corpo
In questo caso il sistema di riferimento cartesiano ha origine nel centro dell’individuo ed un oggetto viene avvicinato allo stesso. In sostanza quando qualcosa viene afferrato e tirato verso di noi oppure, viceversa, quando attraverso il movimento avviciniamo il nostro corpo ad un oggetto (es. trazioni alla sbarra). Sono quindi movimenti che si realizzano attraverso una trazione, che si può sviluppare a partire da diverse direzioni, ciò determina quindi ulteriori sottotipi di movimento quali:
-trazionamenti frontali rispetto al corpo,
-trazionamenti laterali rispetto al corpo,
-trazionamenti dall’alto rispetto al corpo (arrampicarsi),
-trazionamenti posteriori rispetto al corpo
-trazionamenti dal basso rispetto al corpo.

Allontanamento di un oggetto dal corpo
In pratica ponendo come riferimenti cartesiani l’individuo un oggetto allontanato dallo stesso. Ciò che accade quando si spinge un oggetto lontano dal corpo oppure quando si allontana il corpo da un oggetto (es push up) attraverso un movimento di distensione. Anche in questo caso è possibile distinguere diverse tipologie del suddetto movimento:
-distensioni frontali rispetto al corpo
-distensioni laterali rispetto al corpo
-distensioni verso l’alto rispetto al corpo
-distensioni verso il basso rispetto al corpo
-distensioni posteriori rispetto al corpo

Questi sono i quattro movimenti di base entro i quali è possibile individuare qualsiasi gesto, in quanto ogni interazione con l’ambiente prevede un movimento ricollocabile in una di queste famiglie oppure nell’interazione o sommatoria di due o più movimenti di base considerati nelle stesse famiglie.

a cura di Nicola Sacchi